Cos'è il Certificazione di destinazione urbanistica

Il Certificato di Destinazione Urbanistica, noto anche come CDU, è stato introdotto per la prima volta nell’ordinamento legislativo con la Legge n. 94 del 2 marzo 1982 (art. 8,6) con la finalità di favorire chi intendesse edificare su un terreno senza avvalersi di una licenza edilizia, facendo ricorso allo strumento del silenzio – assenso nei Comuni con popolazione superiore a 30.0000 abitanti. La finalità iniziale è stata superata con la Legge n. 47 del 1985 e con il Testo Unico.

Il Certificato di Destinazione Urbanistica è oggi un documento che ha la finalità principale di certificare, sulla base del PRG (Piano Regolatore Generale) e del PUC (Piano Urbanistico Comunale) del Comune e delle relative norme di attuazione la destinazione urbanistica relativa ad un terreno, i parametri urbanistici (indice di fabbricabilità) nonché indici e vincoli di varia natura (es. inondabilità). Permette di venire a conoscenza della possibilità edificatoria di intervento su determinati terreni o aree urbane. In particolare, è indispensabile  in caso di compravendite, divisioni o donazioni, perizie o stime eseguite su terreni censiti al Catasto Terreni oppure su aree urbane di pertinenza a fabbricati censite al Catasto Urbano, con superficie pari o maggiore di mq. 5.000.

Certificato di Destinazione Urbanistica: chi può richiederlo e perché

La richiesta del Certificato di Destinazione Urbanistica può essere effettuata, in generale, da persone fisiche e giuridiche per le aree d’interesse, e, in particolare da un tecnico incaricato, da un avente titolo come il proprietariocomproprietario o erede, dal titolare di altro diritto reale, o da altra persona interessata o delegata. Questo tipo di certificato, così come stabilito dal Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (D.P.R. n. 380 del 6 giugno 2001, art. 30) del può essere richiesto per tre principali motivi:

  1. quando si stipula un atto pubblico di compravendita, di divisione o di donazione avente ad oggetto un terreno che non sia pertinenza di un edificio qualsiasi sia la sua superficie;
  2. quando si stipula un atto pubblico di compravendita, di divisione o di donazione avente ad oggetto un terreno che costituisce pertinenza di un edificio censito nel nuovo Catasto edilizio urbano se di superficie uguale o superiore a 5.000 mq;
  3. quando si stipula un atto pubblico avente ad oggetto trasferimento, costituzione o scioglimento della comunione di diritti reali relativi a terreni.

Quando invece si presenta una dichiarazione di successione, il CDU non è richiesto. Come si procede in questo specifico caso? Gli eredi dovranno richiedere il valore del terreno per mezzo di una autocertificazione da rendere direttamente all’Agenzia delle Entrate. Da tenere presente che il CDU non può essere presentato agli organi della Pubblica Amministrazione (articolo 40 del Decreto del Presidente della Repubblica 28/12/2000, n. 445).

In assenza del CDU, tutti gli atti tra vivi (sia in forma pubblica che privata), aventi come oggetto il trasferimento, o la costituzione, o lo scioglimento della comunione di diritti reali relativi a terreni, sono nulli. Essi non possono essere né stipulati né trascritti nei pubblici registri immobiliari qualora succedesse che agli atti stessi non fosse allegato il certificato di destinazione urbanistica, indicativo di prescrizioni urbanistiche riguardanti l’area interessata.

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